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Visualizzazione dei post da agosto, 2019
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Salvare le ossa – Jesmin Ward Questa non è una lettura, è un corpo a corpo con una storia che comincia esattamente dieci giorni prima dell’uragano Katrina, tempesta di forza 5 che nel 2005 ha devastato New Orleans e gli Stati meridionali degli Stati Uniti, lasciando sul campo oltre 1.800 morti.  Siamo a Bois Sauvage, Mississippi, un “cuore nero” nel bayou, dove non esistono chiare e fresche e dolci acque ma solo paludi, baie coi fondali taglienti di gusci di ostriche, fiumi oscuri e melmosi. La famiglia Batiste vive lì, in una casa fatiscente circondata da rottami, miseria e natura selvaggia. Quattro giovani fratelli e un padre alcolizzato, poveri di una povertà sospesa nel tempo, che sembra quasi bandirli dalla contemporaneità, fotografati in un quotidiano far niente che sta scadendo verso la catastrofe, con i giorni contati come granelli in una clessidra. Scrive Monica Pareschi, scrittrice e traduttrice del volume, che “Salvare le ossa” si distacca completamente dal
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Nel mondo a venire – Ben Lerner Il più famoso è il Brontosauro. Per anni lo abbiamo conosciuto come il più gigantesco tra i dinosauri, colosso erbivoro amato dai bambini, disegnato su libri e francobolli, eppure fin dal 1903 si sapeva che non era mai esistito, era frutto di una ricostruzione scheletrica sbagliata, al suo posto invece era esistito l’Apatosauro, quello sì, che era stato reale. Eppure noi il Brontosauro l’avevamo amato. Quante volte uno “spostamento semantico” cambia la realtà? Quante volte una cosa che aveva valore non ne ha più, perché abbiamo deciso così? Quante volte una storia vissuta o narrata cambia completamente senso, se il significato che le davamo muta radicalmente? Sono le domande su cui Ben Lerner imbastisce i suoi racconti (tutti collegati, in un  continuum  temporale o concettuale) e non stupitevi se, la notte, continueranno a “lavorare” nella vostra mente, strani inneschi di ricordi e pensieri. Ci voleva, certo, un poeta per guardare la realtà
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I colori dell’incendio – Pierre Lemaitre E’ la scena prima di un film, l’esordio de  I colori dell’incendio : il funerale di un potente, tutti i personaggi allineati nel rigido protocollo della cerimonia - solo i loro pensieri che divergono, ognuno perso nelle proprie meschinità. Poi, il colpo di scena: una caduta fisica che darà il via a molte altre “cadute”, in un effetto domino che porterà il lettore fino all’ultima pagina. Lemaitre, evidentemente, non aveva finito con i suoi personaggi, i Péricourt, che aveva delineato nel suo fantastico “Ci rivediamo lassù”, romanzo del 2014 che ha consolidato la sua una fama internazionale. In parte, questo nuovo libro risente del sapore di un sequel ed è sostenuto dal tema dell’epica e complessa vendetta, che dal Conte di Montecristo in poi è diventato stereotipo cinematografico e letterario (non a caso, l’autore ringrazia Dumas come maestro e destinatario simbolico dell’opera). Ma quel “già visto” che trasuda dalla trama è inevitabil