7 - Tristan Garcia
C’è una droga che resetta la memoria del cervello, reinstallando quella dei 15, dei 20, dei 25 anni, per fare un tuffo nell’innocenza e nella spensieratezza che la vita progressivamente ti toglie. C’è una donna dalla bellezza sovrumana che scopre di avere un alter ego mostruoso: lei esiste solo perché esiste anche lui, ad ogni estremo il suo contrario. C’è un mondo talmente diviso in fazioni che ognuno con il suo credo ha finito per auto-recludersi sotto una cupola, senza più contatti con l’esterno. Sette racconti, uniti da una finissima imbastitura, fatta di piccoli indizi seminati (quasi) casualmente, che si ricompongono nell’ultimo: benvenuti nell’iperrealismo di Tristan Garcia, autore raffinato e filosofico, con lo sguardo sempre puntato sul senso profondo della vita. Come in un meccanismo perfetto, il racconto finale (il più lungo, occupa quasi la metà del libro) rivela l’assonanza dei precedenti e nello stesso tempo ci lascia digiuni da una risposta definitiva. In (set